Dollaro sembra apparentemente indebolirsi ma sarà proprio cosi?

Il dollaro americano ha una Correlazione storica con i cosiddetti “cicli della Fed”, nel senso che talvolta è andato rafforzandosi talvolta indebolendosi. Le aspettative discrete di crescita così come i timori di inflazione stanno comunque facendo crescere i tassi d’interesse a stelle e strisce che storicamente contribuiscono a rafforzare il dollaro americano il quale potrebbe riacquistare  la sua posizione di forza anche contro valute come euro e sterlina nei confronti delle quali ha recentemente perso terreno. Il tapering della Fed sarà sicuramente la chiave di volta e stabilirà ufficialmente la tendenza che dovrà avere la valuta AMERICANA.Mentre la BCE e la BOE nonostante si siano rafforzate nei confronti del dollaro in queste sedute ,non hanno nelle corde il desiderio di tassi crescenti,per i problemi di sostenibilità del debito dei Paesi in difficoltà e soprattutto perchè una valuta debole contribuirebbe in modo più sicuro ad un aumento delle esportazioni oltreoceano.
Graficamente
EurUsd: permane lo scenario e ribassista tra prezzo e oscillatore stocastico all’interno di un grafico giornaliero in cui ancora la media mobile 21 gg insieme al canale bullish rendono di fatto l’impostazione tecnica al rialzo.Le resistenze per altro perforate erano poste a 1,3345 e poi 1,3375.Mentre il supporto resta a l’1,3310 il cui superamento indurrebbe il livello di 1,3270 su cui transita il supporto dinamico di medio periodo. Vista l’impostazione grafica anche sul grafico orario, posizioni lunghe sarebbero da implementare al superamento di 1,3375 per target a 1,3415 e 1,3450 in improbabile estensione.
Su questi livelli diventa obbligatorio accaparrarsi un bel quantitativo di biglietti verdi ed aspettare il momento propizio.