Union Bancaire Privée (UBP):analisi sul movimento dell'euro

Marzo 10, 2014

UPBUnion Bancaire Privée (UBP):analisi sul movimento dell'euro

Le nuove previsioni della Banca centrale europea (Bce) vedono la crescita dell’Eurozona raggiungere l’1,8% nel 2016 e l’inflazione risalire attorno all’1,5%, o addirittura all’1,7%, nell’ultimo trimestre del 2016. "Non si può negare che la ripresa economica stia consolidandosi in maniera molto graduale - rimarca Patrice Gautry, capo economista di Union Bancaire Privée (UBP) - ma la direzione generale sembra positiva. Tuttavia, un sostegno all’economia tramite l’erogazione di un po' di credito sarebbe stato del tutto giustificato, per garantire che la ripresa restasse fermamente sulla strada giusta, soprattutto nelle economie periferiche dell'Eurozona. Se ciò fosse successo, gli investimenti delle imprese e i consumi delle famiglie sarebbero potuti ripartire ancora più in fretta e il ciclo economico europeo avrebbe potuto seguire più da vicino quello statunitense".

Secondo l'esperta di UBP l’Eurozona corre il rischio, alla luce della ripresa lenta e dell’inflazione così bassa, di avere un cuscinetto contro eventuali shock esterni molto piccolo. "Al momento, ciò che è più allarmante è il rialzo dell’euro - continua Gautry - che potrebbe portare l’inflazione a un livello ancora più basso, nei prossimi mesi, forse prossimo allo 0%, se la moneta unica continuasse ad apprezzarsi. Tuttavia, Mario Draghi ci ha ricordato che il tasso di cambio dell’euro non rientra tra le variabili considerate nella politica monetaria e che dovremmo sperare che le previsioni sulla ripresa europea non attraggano eccessivamente capitali provenienti da altre zone: è questo il paradosso che deve essere risolto in un modo o nell'altro". Lo scenario indicato da UBP prevede l’impiego di diverse strategie di politica monetaria da parte della Bce e della Federal Reserve americana, dovrebbe concretizzarsi nei prossimi trimestri e vedere quindi un cambiamento nei trend dei mercati valutari.

Il nostro scenario, che prevede l’impiego di diverse strategie di politica monetaria da parte della Bce e della Federal Reserve americana, dovrebbe concretizzarsi nei prossimi trimestri e vedere quindi un cambiamento nei trend dei mercati valutari.
FONTE MILANO FINANZA

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