RUMORS DEL 15 MAGGIO

Maggio 15, 2018

MEDIOBANCARUMORS DEL 15 MAGGIO

MEDIOBANCA

Ridefinita la prima linea manageriale della divisione Corporate & Investment Banking (Cib) di Mediobanca.
Nel dettaglio, la responsabilita' di suddetta area d’affari e' affidata congiuntamente a Francisco Bachiller, attualmente Co-head Cib e country head Spagna, Portogallo & Latam, che assume la carica di Executive Chairman del Cib, e a Francesco Canzonieri, ad oggi Country Head Italia e Global Head corporate finance, diventando Co-head Cib.
Queste nuove responsabilita' riflettono il significativo contributo fornito dai due manager allo sviluppo dell'attivita' del Cib in attuazione del piano triennale.

TELECOM

-Non c'e' pace per gli operatori telefonici, che continuano a essere nel mirino delle authority per il caso delle bollette a 28 giorni, un tema che di recente e' finito sui tavoli di Antitrust e Agcom. Proprio quest'ultima, stando a quanto risulta a MF-Milano Finanza, potrebbe a breve avviare un procedimento nei confronti di Tim e Wind, colpevoli a detta dell'authority delle tlc di non aver comunicato in maniera trasparente le modifiche seguite alle disposizioni dell'Antitrust. L'autorita' per la concorrenza, scrive MF, aveva infatti decretato che gli operatori avevano deciso insieme, quindi in concerto, di spalmare su 12 mesi il costo della bollette precedentemente inviate ogni 4 settimane, dando il via di fatto a un aumento dell'8,6% sui prezzi. Tim e Wind hanno scelto di modificare le rispettive offerte, dandone comunicazione ai clienti, sulla quale l'Agcom ha deciso di indagare in maniera piu' approfondita. Nel caso di Tim la contestazione riguarderebbe una comunicazione non chiara. Il cliente e' stato avvisato che il costo mensile delle offerte sarebbe stato "ridotto dello 0,4% rispetto a quanto precedentemente comunicato, senza alcuna variazione dei contenuti", dando in questo modo la percezione di una diminuzione del prezzo, mentre in realta' il cliente stava ricevendo informazione di un minor aumento (l'8,2% rispetto all'8,6% precedente). Anche Wind ha modificato l'aumento portandolo dall'8,6 all'8,3%, ma stando all'authority non avrebbe chiarito al cliente la possibilita' di godere del diritto di recesso, problema che nella sua comunicazione iniziale ha avuto anche Tim . A seguito delle sollecitazioni dell'authority presieduta da Angelo Cardani, entrambe le compagnie (in momenti diversi) hanno poi comunicato il diritto di recesso, ma e' possibile che questo non basti per evitare l'avvio di un procedimento che portera' a un piu' fitto dibattito tra le parti. Il consiglio Agcom dovrebbe tenersi il 24 maggio. Dal canto loro gli operatori interpellati hanno gia' fornito ampio materiale all'authority ritenendo in questo caso di non aver applicato pratiche ingannevoli. In fondo Tim comunicava una riduzione "rispetto a quanto precedentemente comunicato" ed effettivamente i clienti avevano ricevuto comunicazione dell'aumento dell'8,6%. Quanto al diritto di recesso, invece, Wind non solo ha continuato ad applicarlo (pur non avendolo esplicitato nuovamente nella comunicazione dell'aumento dell'8,3%) ma dal 1 maggio ha inviato una nuova comunicazione concedendo ai clienti altri 30 giorni in cui esercitare il recesso. Resta la sensazione che il clima intorno agli operatori sia molto cambiato e piu' rigido rispetto a un tempo.

CERVED

Cerved e Quaestio hanno perfezionato l'acquisizione della piattaforma di recupero crediti in sofferenza “Juliet” da Mps tramite Quaestio Cerved Credit Management, societa' costituita ad hoc dai due gruppi.
La piattaforma svolgera' l’attivita' di special servicing su portafogli di crediti in sofferenza ed avra' in gestione almeno l'80% delle sofferenze che verranno generate dalla banca toscana per un periodo decennale (con un valore iniziale pari a circa 4,5 miliardi), oltre ad altre sofferenze derivanti dalla cartolarizzazione di Mps e da altre operazioni simili promosse da Quaestio (ad oggi pari a circa 17,6 miliardi).
Il corrispettivo della cessione e' pari a 52,6 milioni, in linea con il corrispettivo di 52,5 milioni comunicato lo scorso 2 agosto 2017 e corretto per alcuni aggiustamenti relativi alle voci di capitale circolante. A questa cifra potrebbe aggiungersi un earn-out per un importo complessivo massimo di 33,8 milioni, pagabile in due possibili tranche, al realizzarsi di determinati risultati economici, a seguito dell'approvazione dei bilanci di “Juliet” al 31 dicembre 2020 e al 31 dicembre 2025.

ASTALDI

Astaldi si è aggiudicata due nuovi contratti di costruzione:
-Messico: contratto EPC da $350 mn di cui $120 mn di competenza di Astaldi. Il contratto prevede la costruzione del Centro Intermodale del Trasporto Terrestre a servizio del nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico.
-Cile: contratto di costruzione da €73 mn con la possibilità di incrementare fino ad un massimo di €158 mn. Il contratto prevede la realizzazione di 2 tunnel di complessivi 5 km per lo sviluppo della miniera di rame El Teniente.
Il contratto rappresenta circa il 6% degli ordini necessari annualmente per mantenere l`attuale livello di top line.
L`equity story dipende comunque dal piano di rafforzamento patrimoniale che dovrebbe essere annunciato a breve.

CALEFFI

La societa' comunica che in data odierna verra' avviato il programma di acquisto di azioni proprie come deliberato nell’assemblea del 26 aprile, al fine di intervenire sul mercato per salvaguardare il regolare andamento delle contrattazioni da possibili fenomeni speculativi e, dall’altro, di dotarsi di un portafoglio di azioni proprie di cui disporre per eventuali operazioni straordinarie.
Le operazioni di acquisto avranno ad oggetto complessive massime 400mila azioni per un controvalore massimo stabilito di 600mila euro.
Si precisa che in data odierna la societa' detiene 176.152 azioni proprie, pari a circa l’1,127% del capitale.

ICF GROUP

-Ieri Aim si e' arricchito di Icf Group (Industrie Chimiche Forestali), societa' che produce in Italia ed esporta, con Guido Cami al timone, prodotti tecnici per incollare e rinforzare calzature, pelletteria di ogni genere e manufatti industriali. E che a seguito della prevista business combination ha preso il posto della spac Equita Pep. Intanto e' giunta in quotazione anche la spac germinata dalla scissione (parziale e proporzionale) di Eps a favore di Equita Pep spac 2. La scissione ha determinato l'assegnazione a Eps 2 del patrimonio di Eps non utilizzato per l'acquisizione di Icf e per l'acquisto delle azioni proprie a seguito dell'esercizio del diritto di recesso. In particolare a Eps2 e' stata assegnata una porzione del patrimonio netto di Eps pari a 74,4 milioni. In dettagloio sono state emesse azioni ordinarie, azioni speciali e warrant di Eps 2 secondo i questi rapporti di cambio: un'azione ordinaria di Eps 2 ogni 1,941763 azioni ordinarie di Eps possedute; un'azione speciale ogni 1,84 azioni speciali di Eps possedute; un warrant Eps Equita Pep Spac assegnato ogni 1,84 warrant Eps posseduti.

PITECO

Piteco e' finalmente pronta allo sbarco sul mercato maggiore. La Societa', quotata dal luglio 2015 su Aim, ha presentato domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni ordinarie e obbligazioni convertibili sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana e ha depositato presso Consob il prospetto informativo, che verra' pubblicato al termine della relativa istruttoria. La quotazione non prevede offerta.
Banca Akros – Gruppo Banco BPM e Advance SIM agiscono in qualita' di sponsor, il consulente legale incaricato e' Shearman & Sterling, mentre Grimaldi Studio Legale agisce in qualita' di consulent legale degli Sponsors.

BAMI

-Banco Bpm prepara lo scatto finale per raggiungere l'obiettivo del piano industriale in termini di asset quality. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, in questi giorni immediatamente successivi all'approvazione della trimestrale l'amministratore delegato Giuseppe Castagna avrebbe messo sul tavolo un nuovo dossier: il suo nome e' project Ace. L'operazione prevede lo smaltimento degli ultimi 3,5 miliardi di crediti deteriorati in modo da raggiungere i target concordati con la Bce. L'importo e' impegnativo e proprio per questa ragione la banca avrebbe deciso di avviare uno studio di fattibilita' che individui l'approccio migliore. Proprio in questi giorni e' partita la selezione dei consulenti che, probabilmente a cavallo dell'estate, sottoporranno al top management le diverse strategie possibili. Al momento, scrive ancora MF, tutte le ipotesi sono aperte, dalla cessione di portafogli alla vendita della piattaforma di gestione sulla scia di quanto fatto da Intesa Sanpaolo con Intrum Iustitia. Per quest'ultima soluzione fanno il tifo investitori istituzionali e servicer, ingolositi dall'operazione chiusa nelle scorse settimana dalla Ca' de Sass. "Dopo l'importante operazione realizzata da Intesa abbiamo ricevuto diverse proposte per vendere la nostra piattaforma di gestione insieme ad altri Npl oltre a quelli la cui cessione e' gia' prevista nel piano", ha ricordato Castagna nel corso della recente conference call sui risultati trimestrali. In quella sede il banchiere ha peraltro ricordato che l'istituto manterra' un comodo livello di copertura dei crediti deteriorati "per poter esplorare qualsiasi opportunita' e andare cosi' oltre gli obiettivi del piano di derisking". Banco Bpm peraltro non e' l'unico istituto a valutare il futuro della piattaforma di gestione, se e' vero che riflessioni simili sarebbero in corso anche presso Bper Banca

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