BORSE NELLA BUFERA,CROLLO DEL NIKKEI -4%
L'indice Giapponese sta tornando sui livelli pre "QE" ,questo è un pessimo segnale .Kuroda ha promesso ,che nell'eventualita' avrebbe implementato ,adesso staremo a vedere.Le stesse parole le ha dette ,il nostro Draghi.Per tale ragione la prossima settimana,ci aspettiamo ,qualche serio intervento dei governi.
WALLY una discesa degna di nota. I profitti del settore industriale cinese sono calati ad agosto dell'8,8%. Si è trattato del più forte calo da quasi quattro anni. La notizia ha fatto riaumentare i timori dei mercati relativi allo stato di salute della seconda economia mondiale.Su Wall Street ha continuato inoltre a pesare la persistente incertezza sulla tempistica del primo rialzo dei tassi da parte della Fed.Questa mattina le Borse Asiatiche ,a dimostrazione che Wally aveva anticipato il movimento ,crollano senza sostegni.Non è più solo la Cina a far paura, c'è il timore che buona parte delle nuove economie emergenti non siano in grado di sostenere le accelerazioni degli ultimi cinque anni, si diffonde la convinzione che l'arrivo negli Stati Uniti della stagione del denaro meno a buon mercato possa privarle della liquidità che le ha sostenute. Il crollo dei prezzi delle materie prime rivela quanto gli investitori stiano prendendo in considerazione questa ipotesi.
HANG SENG -3,29%
NIKKEI- 4,05%
Stamattina in Asia, la Borsa del Giappone chiude con un ampio ribasso, Nikkei -4.05%. Il Topix (-4%) è sui minimi da gennaio. Hong Kong perde il 3,29%. Shanghai, grazie al solito aiutino statale, segna una variazione negativa meno pesante, -1,5%. I profitti dell'industria cinese sono calati dell'8,8% su base annua e sono risultati al livello più basso degli ultimi 4 anni per effetto del calo degli investimenti e della svalutazione dello yuan. Ciò solleva parecchi dubbi sulla possibilità da parte della Cina di raggiungere il target dichiarato di una crescita annuale del 7%.Taiwan è chiusa per un tifone che ha investito l'Isola. Seoul è chiusa per festività e Mumbai perde l'1%. La Borsa di Sidney, nel cui listino c'è un'ampia selezione di società minerarie, è in calo del 3%.
BORSA USA
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in deciso ribasso. Il Dow Jones ha perso l'1,9%, l'S&P 500 il 2,6% e il Nasdaq Composite il 3%. Per l'S&P 500 e il Nasdaq si è trattato della quinta seduta negativa di fila.Il Nasdaq è stato messo KO dal crollo di alcuni titoli del comparto biotech, ha perso il 3%. Valeant ha chiuso con un calo del 16% dopo che alcuni membri del Congresso hanno sollecitato le autorità sanitarie a imporre alla società di rivelare le ragioni dei forti incrementi dei prezzi dei suoi prodotti.
FTSEMIB/GRAFICA
DOPO L’ILLUSIONE DI VENERDI CON INDICE CHE HA SFIORATO I 21400 ,IERI CI SIAMO RIPORTATI SOTTO 20800 ,NON BUONO COME SEGNALE E QUESTA MATTINA CON ,BORSE ASIATICHE IN FORTE RIBASSO ,TESTEREMO CON MOLTA PROBABILITA’ IL FATIDICO 19980 (GAP APERTO) DA MESI .IN REALTA’ E’ CIO CHE VOLEVAMO ,MA NON ARRIVARCI IN QUESTO MODO CON TANTE VARIABILI A SFAVORE (CINA E VOLKSWAGEN).RICORDO CHE L’APPOGGIO FONDAMENTALE SI TROVA A 19580 .QUESTO E’ IL VERO ULTIMO BALUARDO.
INTESA ,ormai i 3 eu sono vicini e saranno perforati ,con target 2,8 eu
UNICREDIT ,scivolata sotto 5,4 eu ,ora si guarda ai 5,2 eu
ENI ,verso la trend line a 13,10 eu
ENEL GREEN POWER ,ha retto molto bene ,ma con queste premesse ,potrebbe ritestare il livello 1,58 eu
MPS ,senza freni ,con target 1,42 doppio minimo
FCA ,c’è forte incertezza ed insicurezza sul comparto ,okkio ai 10,75 eu
ENEL,Stamattina Barclays ha rivisitato il settore energetico europeo e ha deciso di confermare la raccomandazione Overweight per il colosso italiano, ritoccando il target price a 5 euro da 4,80 euro.Pochi giorni fa fonti del governo hanno smentito un ritorno della Robin Hood Tax. Un articolo del Sole 24 Ore riportava che il governo avrebbe allo studio la reintroduzione di una nuova tassa specifica da applicare solo ai profitti delle imprese attive nel settore energetico, rivista e corretta rispetto alla Robin Hood Tax inventata da Giulio Tremonti, quando era ministro delle Finanze del governo Berlusconi nel 2008. Questa tassa è stata bocciata lo scorso 13 febbraio dalla Corte costituzionale. La reintroduzione di un prelievo equivalente all'abolita Robin Hood Tax (circa 700 milioni di euro all'anno di gettito per le casse dello Stato italiano) avrebbe effetti pesanti sui profitti aziendali e, a cascata, sulle politiche di dividendo.Su 34 analisti censiti da Bloomberg, sono 21 quelli che consigliano l'acquisto. Target medio 4,7 euro.
RENZI SU ITALIA E PROSSIME MOSSE GOVERNO (TASSE GIU)
L'Italia può ambire a competere con la Germania, e anche a superarla, in molti settori dell'economia se rafforzerà la ripresa.Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi rispondendo alle domande dei cronisti a margine dei lavori dell'assemblea generale dell'Onu a New York."L'Italia può essere meglio della Germania se fa quello che deve fare. Oggi non lo è, ci sono condizioni economiche positive ma non come quelle della Germania. Se facciamo bene il nostro lavoro possiamo competere con i nostri amici tedeschi in molti settori", ha detto il premier.L'Italia è la seconda forza manifatturiera d'Europa dopo la Germania.Il recente scandalo Volkswagen che ha falsato i test sulle emissioni nocive dei modelli diesel sta mettendo in difficoltà l'intero comparto auto oltre che il modello tedesco di rigore nei controlli. L'Italia taglierà le tasse sugli immobili e non spetta all'Europa interferire con le scelte dei singoli governi su queste materie.Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi parlando a New York a due settimane dal varo della legge di Stabilità 2015."Ricordo alla Ue che il compito della Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno Stato", ha detto Renzi a margine dell'assemblea generale dell'Onu."Non deve decidere al posto dei singoli governi quali scelte fiscali vanno fatte0", ha aggiunto Renzi.La Commissione europea deve approvare le leggi di bilancio dei singoli stati.Oggi l'esecutivo di Bruxelles ha pubblicato un rapporto nel quale si sollecitano gli Stati a ridurre le tasse sul lavoro anche compensando il mancato gettito con una aumento della tassazione sugli immobili.
ISTAT SU PIL
- L'Istat ritiene che l'economia italiana possa crescere nel 2015 in linea con la stima di +0,9% fornita dal governo lo scorso 18 settembre."L'aumento del Pil nel terzo trimestre risulterebbe all'interno dell'intervallo (+0,2%/+0,4%) comunicato dall'Istat a settembre", ha detto il presidente dell'istituto Giorgio Alleva durante un'audizione in Senato sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza(Def)."Un analogo incremento è atteso per il quarto trimestre. Nel complesso la crescita del Pil per il 2015 risulterebbe in linea con le previsioni" del governo, ha aggiunto Alleva.Nel 2016 il governo stima una crescita dell'1,6%."Gli indicatori congiunturali disponibili al momento e le previsioni realizzate confermano lo scenario delineato", dice Istat.Nelle stime del governo la risalita del Pil è quasi interamente realizzata attraverso il contributo della domanda interna.Secondo l'Istat l'espansione dei consumi potrebbe essere meno rapida del +1,6% previsto nella Nota di aggiornamento "poiché influenzata da una moderata riduzione della disoccupazione e da un più lento ripristino delle condizioni di fiducia delle famiglie, significativamente indebolite dalla durata della crisi".