Rumors e news del 6 febbraio

Febbraio 6, 2019

FCA

Il gruppo ha annunciato il richiamo di 882.000 pickup negli Stati Uniti, Canada e Messico per possibili problemi tecnici a sterzo e pedali che potrebbero aver causato incidenti.

ENI

-Circa 5 miliardi di dollari. Tanto e'' costato finora all''Eni il biglietto d''ingresso nel Golfo, staccato in un anno tra permessi esplorativi e acquisizioni. La stima, scrive MF, e'' di Citi, perche'' di numeri ufficiali il Cane a sei zampe non ne ha dati. La stessa banca d''affari approva pero'' la mossa, perche'' "e'' servita a superare un gap, visto che nella sua storia Eni e'' stato poco presente in Medio Oriente". L''altro punto di forza e'' aver messo nel paniere anche la raffinazione. Se l''upstream ha guidato finora la crescita di Eni , consentendo al gruppo di superare le secche del mini barile, e'' sul downstream che l''ad Claudio Descalzi ha messo in atto una vera e propria rivoluzione. Nel report appena pubblicato, Citi riepiloga il turnaround del settore, dal 2007 al 2014 spina nel fianco del Cane a sei zampe con un flusso di cassa negativo per circa un miliardo di euro. L''attenzione si e'' riaccesa con l''acquisto da parte di Eni , pochi giorni fa, del 20% di Adnoc Refining, hub della raffinazione negli Emirati Arabi, per 3,3 miliardi di dollari. Il nuovo fronte per l''espansione e'' stato individuato proprio nell''area del Medio Oriente anche per il business downstream. Secondo stime di mercato, l''investimento generera'' un ritorno di circa il 10%. Le altre ricadute per Eni sono stimate in un aumento dal 13 al 16% del capitale impiegato nel downstream e nella crescita della profittabilita'' del settore. Puntando soprattutto sugli Emirati, il gruppo dell''ad Descalzi in un anno ha ribaltato la situazione, finendo per essere presente nell''upstream con petrolio e gas e ora anche nel downstream con l''investimento nelle raffinerie. Questa mossa potrebbe portare a un aumento del 4% dell''eps, l''utile per azione. Un contributo piu'' deciso agli utili arrivera'' invece dal 2023, quando sara'' a regime il potenziamento di Adnoc Refining, destinata a passare dall''attuale capacita'' di oltre 900 mila barili al giorno a 1,1 milioni nel 2022, con un potenziale che potrebbe arrivare fino a 1,6 milioni.  

TELECOM

L''iter e'' finalmente partito. I vertici di Tim e Open Fiber si sono incontrati a Roma per gettare le basi di un percorso che dovrebbe portare alla creazione di una rete unica e ieri c''era chi commentava il primo appuntamento dicendo "ormai non si torna piu'' indietro". La riunione, scrive MF, e'' durata nemmeno un''ora all''interno della sede romana di Telecom Italia , dove i ceo di Tim e Open Fiber Luigi Gubitosi ed Elisabetta Ripa hanno sostanzialmente e semplicemente iniziato a parlare delle possibili sinergie e operazioni tra i due gruppi di tlc, dando seguito al non-disclosure-agreement firmato la settimana scorsa. L''obiettivo dell''incontro di ieri era sostanzialmente quello di avviare i lavori, individuare i team che lavoreranno insieme e soprattutto fissare una road map e un''altra serie di incontri. Ora il pallino e'' in mano a tecnici ed advisor che lavoreranno su quattro aree tematiche: rete, regolatorio, commerciale e finanza. Ovviamente il percorso non sara'' facile, visto che ci sono molte tematiche che andranno affrontate con le authority e soprattutto, come ha ripetuto lo stesso Gubitosi nei giorni scorsi, si dovra'' parlare di numeri. La stessa Tim ad esempio dovra'' definire il perimetro della societa'' che andra'' scorporata (e poi in caso unita a Open Fiber) e non sara'' un lavoro banale visto che il mercato aspetta da tempo di capire il numero di lavoratori e il debito che saranno allocati nella NetCo. Mediobanca Securities ha immeginato per Open Fiber ricavi intorno a 85 milioni di euro e un ebitda di circa 50 milioni, con un valore della societa'' che corrisponde soprattutto al ''commitment'' che ha di sviluppare la rete con un progetto di investimenti da 3,5 miliardi. Ci sono circa 5 milioni di abitazioni connesse con tecnologia Ftth da Open Fiber (3 milioni sono quelle raggiunte da Fastweb e altrettante da Tim ) ma un dato altrettanto importante riguarda il numero di clienti effettivi allacciati all''infrastruttura.  
red/lab 

TENARIS

Tenaris e Severstal hanno siglato una jv per la costruzione di un impianto per la produzione di tubi saldati nella regione di Surgut, Siberia Occidentale, Russia. Secondo una nota, Tenaris possiederà il 49% della joint venture, mentre Severstal il restante 51%. L'impianto, che richiede un investimento stimato di 240 milioni di dollari e un tempo di costruzione di due anni, avrà una capacità produttiva di 300.000 tonnellate all'anno. "Siamo molto soddisfatti di siglare questa partnership con Severstal. Attraverso l'unione dei nostri elementi di forza e il nostro impegno nella ricerca dell'eccellenza, crediamo di poter supportare l'industria oil & gas dell'area russa con un'alternativa di alto livello e molto competitiva per prodotti e servizi OCTG di alta qualità", ha commentato il presidente e Ceo di Tenaris, Paolo Rocca. 

Il consenso è ottimista sulle prospettive del titolo Tenaris. Su 20 analisti censiti da Bloomberg, 11 consigliano di comprare. Target medio 16,70 euro. 

AUTOSTRADE

"Con Aspi e'' in corso una delicata procedura. A prescindere dall''esito, e'' mia ferma intenzione rinegoziare tutte le concessioni autostradali in vigore, che abbiamo ereditato dai precedenti Governi: troppo sbilanciate a favore dei concessionari". E'' quanto sostiene il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, in una intervista a Il Secolo XIX. "L''idea di dare in concessione le autostrade agli enti locali e'' assolutamente condivisibile, purche'' competenze e tratte restino statali", ha aggiunto. "Penso che se per autonomia si intenda dare piu'' servizi e maggiore attenzione a tutti i cittadini, prendersi meglio cura dell''esistente e gestire in modo migliore dei beni pubblici, non vedo come potrei non essere d''accordo nel concederla, anche alla Liguria come stiamo gia'' facendo con altre Regioni". Entrando nel merito dell''autonomia per la rete autostradale, Toninelli ritiene che "l''idea di una gestione pubblica delle nostre infrastrutture autostradali e'' assolutamente condivisibile, ed e'' quello che stiamo perseguendo, ad esempio, sull''A22 e sull''A4, per le quali, dopo una lunga trattativa con l''Europa, abbiamo ottenuto che la concessione rimanesse totalmente pubblica a differenza di ora, con un nuovo schema di convenzione che valorizza ancora di piu'' i territori e assicura efficienza. Pero'', come ho gia'' detto e ribadisco, l''unitarieta'' della rete infrastrutturale autostradale e'' di preminente interesse nazionale e tutte le iniziative devono partire da questo presupposto".

MPS

Mps al lavoro per la presentazione dei conti, che saranno approvati dal cda domani, e per porre le basi per l' incontro con la Commissione UE, appuntamento previsto dopo la ricapitalizzazione precauzionale che ha portato l' ingresso dello Stato con il 68,2 per cento. 
Secondo quanto riportato da il Sole24ore, i vertici dell' istituto potrebbero chiedere a Bruxelles di rivedere gli obiettivi del piano, che potrebbero risultare troppo impegnativi da raggiungere visto il contesto economico. Le previsioni sulla crescita del Pil per il 2019, cosi' come il livello dei tassi, risultano inferiori a quanto ipotizzato dal piano. 
A cio' si aggiunge la problematica dell' emissione della seconda tranche del bond subordinato, dopo la prima emissione da 750 milioni al tasso del 5,375% collocata nel gennaio 2018. All' appello per rispettare i requisiti del Total Capital ratio mancano altri 750 milioni, che pare difficile riuscire a emettere alle attuali condizioni di mercato. Per questo i vertici della banca stanno pensando a soluzioni alternative. Secondo quanto riportato dalla stampa, un’ipotesi potrebbe essere il lancio di una emissione diluita nel tempo. 
Intanto, anche il ministro dell' Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato ieri: ' Stiamo lavorando per Mps e per Siena. Vanno recuperati gli anni perduti' .

SALINI

SI AGGIUDICA CONTRATTO DA 225 MLN EURO PER COSTRUZIONE SEZIONE AUTOSTRADALE NEL SUD DELLA REPUBBLICA CECA

RECORDATI

Recordati ha firmato un accordo di licenza con Aegerion Pharmaceuticals, filiale di Novelion Therapeutics, per i diritti esclusivi alla commercializzazione in Giappone di Juxtapid, prodotto indicato per il trattamento dell’ipercolesterolemia familiare omozigote. 
L’accordo prevede anche il diritto di prelazione per negoziare i diritti di commercializzazione in Giappone di potenziali nuove indicazioni che potrebbero essere sviluppati da Aegerion, informa una nota. Alla firma dell’accordo è dovuto un pagamento di 25 milioni di dollari ad Aegerion, oltre a ulteriori 5 milioni nel breve termine. Come di consuetudine per i contratti di licenza saranno dovuti sia ulteriori pagamenti al raggiungimento di predeterminati traguardi commerciali sia royalties.  Nel 2018 le vendite di Juxtapid in Giappone sono state di 10,8 milioni di dollari. Il titolo Recordati resta nel paniere FtseMib alla luce dei risultati dell'Opa di Rossini Investimenti annunciati venerdì scorso. Lo ha comunicato FTSE Russell in una nota. 

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