La rete unica, progetto ritenuto strategico dal governo italiano al punto che Cassa Depositi e Prestiti ne e” co-protagonista, finisce nel mirino del Ppe, il primo partito europeo. A chiedere lumi al vicepresidente della Commissione Ue nonche” commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager e” stato l”europarlamentare
olandese Antonius Manders, esponente di quel Partito Popolare Europeo di cui fanno parte, tra gli altri, Forza Italia e la Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel. “Mentre il Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche mira a promuovere la concorrenza nelle infrastrutture, vi sono segni di un ritorno al monopolio in alcuni mercati delle telecomunicazioni dell”Ue”, si legge nell”interrogazione depositata prima di Natale. “Ad esempio in Italia, dove si sta prendendo in considerazione una fusione della rete fissa a banda larga dell”operatore storico con quella del suo principale sfidante, Open Fiber. Cio” significherebbe un”effettiva rimonopolizzazione del mercato locale della banda larga”. Nel mirino c”e” il merger tra la rete in fibra di Tim e per l”appunto quella della societa” partecipata al 50% da Cdp, mentre il restante 50% verra” acquisito entro fine giugno da Macquarie che ha offerto 2,65 miliardi a Enel per rilevare la partecipazione. Il braccio finanziario del Mef e” tra l”altro socio al 9,89% di Tim, il cui primo azionista e” Vivendi (23,4%). Nell”interrogazione Manders pone tre quesiti alla Vestager. Il principale e” questo: “Potrebbe dire se sarebbe lecito, secondo le norme dell”Ue, che l”operatore storico mantenga una qualche forma di controllo sulla nuova entita” risultante dalla fusione, rimanendo cosi” un operatore integrato verticalmente con il pieno controllo del mercato all”ingrosso?”.