RUMORS E NEWS DEL 22 GENNAIO

Gennaio 22, 2018

MEDIOBANCARUMORS E NEWS DEL 22 GENNAIO

MEDIOBANCA

Mediobanca sarebbe pronta a vendere un pacchetto di azioni Generali  ad un prezzo di almeno 17,00 euro per azione, lo scrive IlSole24Ore del fine settimana. L'associazione tedesca degli assicuratori, GDV ha anticipato che la tempesta Friederike ha causato danni per mezzo miliardo di euro in Germania.

ATLANTIA

Il gruppo ha convocato un'assemblea per il 21 febbraio per accorciare il lock up previsto per la parte carta della sua offerta su Abertis  segnalando possibili prossime mosse di miglioramento che potrà però annunciare solo dopo il via libera all'offerta concorrente di Acs Con l'annuncio di oggi Atlantia migliora la competitività della parte carta della sua offerta riducendo a tre mesi da circa un anno il periodo di lock up. In precedenza il vincolo di intrasferibilità era al 15 febbraio 2019. Dopo 90 giorni dalla loro emissione, le azioni speciali date in concambio verranno convertite automaticamente in azioni Atlantia in rapporto 1 a 1 e immediatamente negoziabili. Nella nota si menzionano gli elementi su cui prevedibilmente Atlantia agirà e si sottolinea che il cda dovrà aspettare l'ok all'offerta di Acs: prezzo, struttura dell'offerta e anche l'eliminazione della condizione di minima accettazione della parte in carta dell'offerta, oggi al 10,1%. Una fonte finanziaria dice di ritenere plausibile che la soglia minima sarà eliminata. "Atlantia è disponibile ad accettare anche richieste tutte in contanti alla sua offerta, pur ritenendo che il mercato abbia mostrato di apprezzare molto la sua carta", dice la fonte.

CERVED

Cerved  è stata incaricata quale 'Special Servicer' da REV Gestione Crediti su circa 2 miliardi di NPL, generati da Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti.
Essersi aggiudicata questo portafoglio conferma il forte posizionamento della società nel settore delle gestione dei crediti deteriorati.

CREDEM

Credem punta a crescere per via organica ma anche tramite acquisizioni, purche' si tratti di operazioni in grado di creare valore.
La strategia e' stata illustrata da Nazzareno Gregori, direttore generale di Credem, che, in un’intervista, ha precisato che i potenziali target sono piccole banche che siano compatibili con il modello di business e con la governance della banca.  Il manager ha ricordato che tra gli anni '90 e 2000 l'istituto ha finalizzato ben 30 acquisizioni di piccole banche.
Gregori ha fatto presente che con una potenziale acquisizione servirebbe a creare sinergie di costo e, conseguentemente, a ridurre il rapporto tra costi e ricavi.
Credem presenta un cost/income ratio del 63,4 per cento. Tuttavia, il dg ha puntualizzato che cio' e' diretta conseguenza dei significativi investimenti tecnologici che la banca ha intrapreso, nonche' delle spese per la formazione del personale e delle reti di vendita.
Gregori si e' poi soffermato sui risultati del 2017, che saranno pubblicati il prossimo 9 febbraio. Il numero uno ha precisato che i numeri saranno migliori del 2016 e che il 2018 sara' caratterizzato da un contesto ancora piu' sfidante.
Il dg ha messo in evidenza come il peso del risparmio gestito e delle assicurazioni stia diventando sempre maggiore sul margine di intermediazione del gruppo, dato il perdurare dei bassi tassi di interesse e in attesa dei potenziali rialzi di questi ultimi.
Gregori ha infine ricordato che il rapporto tra crediti deteriorati e prestiti totali e' tra i piu' bassi del sistema bancario italiano, essendo pari solo al 5,8 per cento. Infine, il dg ha fatto presente che anche in termini di robustezza patrimoniale l'istituto di Reggio Emilia si colloca nelle prime posizioni con un Cet1 del 13,37 per cento.
Il titolo ha aperto le contrattazioni a Piazza Affari in rialzo dello 0,3% a 7,75 euro, mentre il Ftse Italia Banche ha iniziato in flessione dello 0,2 per cento.

TELECOM

Il Sole 24 Ore ricorda come siano in scadenza il 28 gennaio i tempi per definire le modalità del Golden Power su Telecom Italia  da parte del comitato di esperti nominato dal Governo. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha avviato le consultazioni tra i suoi tecnici e quelli di Telecom per studiare i possibili scanari per una separazione della rete.
Rimane ancora da chiarire se Telecom sarà multata per non aver comunicato il passaggio del controllo a Vivendi
La possibile multa è stata utilizzata, fino ad ora, più che altro come strumento di pressione su Telecom riguardo al tema della rete, quindi in caso di accordo non dovrebbe esserci alcuna sanzione.Stamattina Le Monde scrive che Orange e Deutsche Telekom  hanno trattato a lungo, nel corso dell'anno passato, su un'ipotesi di aggregazione, ma pare che il negoziato si sia chiuso senza alcun esito. Il quotidiano francese riporta che la trattativa è stata condotta tra maggio e settembre. Le parti non hanno trovato un'intesa anche perché il gruppo francese, è circa la metà di quello tedesco: ne sarebbe derivata un'acquisizione, più che una fusione.

In passato si era parlato più volte di un'operazione tra Orange e Telecom Italia, orchestrata da Vivendi, primo socio dell'operatore italiano. Circa un anno fa, i quotidiani italiani avevano parlato di uno stop a questa trattativa, arrivato dalla politica italiana.

EVASIONE FISCALE

Secondo uno studio di Ca' Foscari pubblicato sul sito del Senato, gli effetti del cosiddetto under reporting nella dichiarazione dei redditi alza le stime dei redditi complessivi evasi in Italia tra i 124,5 miliardi e i 132,1 miliardi di euro

BasicNet

ha comunicato che nell'ambito del programma di acquisto e disposizione di azioni proprie, autorizzato dagli azionisti lo scorso 27 aprile e avviato in pari data, nel periodo dal 15 al 19 gennaio 2018, ha acquistato 31.200 azioni ad un prezzo medio unitario di 3,877 euro per complessivi 120.973,28 euro.
A seguito di suddetti acquisti, la societa' detiene 6.205.679 azioni proprie, pari al 10,17% del capitale sociale.

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